Scrittore polacco di lingua yiddish,
naturalizzato statunitense. Figlio di un rabbino chassidico, dopo un'infanzia e
una giovinezza trascorse nel quartiere popolare di Varsavia, dove il padre era
responsabile del Beth Din, il tribunale religioso ebraico, e dove
S.
pubblicò i suoi primi lavori, tra i quali il romanzo considerato da molti
il suo capolavoro,
Satana a Goray (1934, successivamente ripubblicato in
inglese nel 1955), nel 1935 si trasferì a New York, dove raggiunse il
fratello Israel Joshua, anche lui scrittore. Fu collaboratore del quotidiano
newyorchese “Jewish Daily Forward”, continuando nel frattempo la sua
attività di scrittore. Nel 1950 iniziò l'opera di traduzione
inglese dei suoi lavori, redatti originariamente in yiddish, sponsorizzata da
una serie di intellettuali ebrei americani (tra di essi ricordiamo S. Bellow) e
in parte effettuata da
S. stesso che, in alcuni casi, volle apportare
delle modifiche alle versioni yiddish (come generalmente accettato, le opere
citate riportano la data della prima pubblicazione in lingua inglese). Il
corpus letterario di
S. si compone di racconti, romanzi e lavori
per l'infanzia. I racconti, nei quali forte è la presenza dell'elemento
soprannaturale (
S. stesso dichiarò più volte la sua fede in
tutte le forme di conoscenza non razionale e para-religiosa), sono redatti con
un linguaggio nel quale si mescolano elementi fantastici e realistici per dar
vita a personaggi che nella loro rappresentazione molto devono alla
realtà del ghetto o a quelle delle comunità di emigrati ebrei in
Israele e negli Stati Uniti, ma che nella loro personalità sono debitori
di teorie, di credenze, di spunti filosofici che ne fanno strane caricature
evocanti di volta in volta aspetti differenti della vita. Tra le raccolte
ricordiamo:
Gimpel l'idiota (1957);
Lo Spinoza di via del mercato
(1961);
Breve venerdì e altri racconti (1964);
Un amico di
Kafka (1970);
Una corona di piume (1973);
Passioni (1978). La
produzione romanzesca di
S. può essere agevolmente distinta in
romanzi direttamente legati alla storia degli Ebrei polacchi del periodo a
cavallo tra i secc. XIX e XX (
La famiglia Moskat, 1950;
La
fortezza, 1967;
La proprietà, 1969) e romanzi di carattere
storico-fantastico, nei quali al misticismo si accompagna una forte dose di
soprannaturale (
Satana a Goray, 1955;
Il mago di Lublino, 1960;
Lo schiavo, 1962); altri romanzi degni di nota sono:
Nemici. Una storia
d'amore (1972);
Shosha (1978);
The penitent (1983);
Ombre
sull'Hudson (postumo, 1998, uscito in Italia nel 2000).
S. si
dedicò con particolare attenzione anche alla letteratura per l'infanzia,
nella quale volle inserire le suggestione della sua terra d'origine e quelle
direttamente derivate dalla sua esperienza personale, pubblicando, tra le altre,
le raccolte:
Zlateh la capra (1966);
Quando Schlemiel andò a
Varsavia (1968);
Un giorno di felicità (1969);
Racconti per
bambini (1984). Fu anche autore di scritti autobiografici (
Alla corte di
mio padre, 1966;
Un ragazzo in cerca di Dio, 1976;
Un giovane in
cerca di amore, 1978;
Perduto in America, 1981;
Ricerca e
perdizione, 1981) e di opere teatrali (
The mirror, 1973;
Shlemiel
the first, 1974). Nel 1978 gli fu conferito il premio Nobel per la
letteratura (Leoncin, Polonia 1904 - Miami 1991).